"Case, 9 milioni fuori dai target Ue"
Paolo Dezza, Il Sole 24 Ore, Estratto da “Primo Piano”, 16 dicembre 2021
sul banco degli imputati per le pesanti emissioni di anidride carbonica. Per questo
si scelto a livello europeo di dettare regole stringenti affinch il patrimonio edilizio
dei singoli Stati membri dell’Unione venga reso pi efficiente dal punto di vista
energetico. Regole con le quali lo stock immobiliare italiano vetusto deve fare i conti,
soprattutto in termini di costi per mettere in atto la riqualificazione, oggi agevolata
dai diversi bonus del Governo, domani non si sa.
Gli immobili rappresentano, infatti, secondo i dati della societ di consulenza JLL il
35% delle emissioni globali. Il patrimonio immobiliare italiano per il 74,1% stato
realizzato prima dell’entrata in vigore della normativa completa sul risparmio energetico
e sulla sicurezza sismica dice Gabriele Buia, presidente Ance (associazione
nazionale dei costruttori edili). Quindi nove milioni di immobili, su 12,2 milioni di edifici,
non sono in grado di garantire le performance energetiche richieste per gli edifici
costruiti successivamente, e sono molto lontano dalle prestazioni minime richieste
alle abitazioni dei nostri giorni.
Secondo il monitoraggio Enea-CTI, relativo agli attestati di prestazione energetica
(Ape) per il periodo 2016-2019, in media il 75% degli attestati si riferisce a immobili in
classe E, F, G, le meno virtuose. Si trova ancora in classe G il 33,8% degli immobili. Le
tre categorie rappresentano l’80% degli attestati nel residenziale.
A porre una serie di obiettivi, ambiziosi, la Direttiva efficienza energetica degli edifici
(EPBD) che fa parte del pacchetto di misure denominato “Fit for 55”, il provvedimento
principale dei cinque anni della Commissione europea guidata dalla Presidente Von
der Leyen, presentato a luglio scorso per la riduzione delle emissioni di CO2 entro il
2030.
Bisogna valutare la fattibilit di un numero molto elevato di interventi da realizzare
in un periodo limitato di tempo, entro il 2030, per raggiungere i target fissati dalla Direttiva
dice ancora Buia, che sottolinea anche come oggi i bonus - Ecobonus al 65%
e Superbonus 110% - siano un forte incentivo alla riqualificazione energetica, ma se
non verranno rinnovati la spesa ricadr tutta sui proprietari, in molti casi famiglie. Da
considerare anche che negli altri Paesi europei il patrimonio immobiliare di costruzione
pi recente, perch le politiche di rigenerazione urbana sono state attuate in
anticipo rispetto a quanto sta avvenendo in Italia, dove peraltro non facile demolire
e ricostruire pur non consumando nuovo suolo.
Si viaggia su due binari, in questi giorni in cui iniziato l’iter per arrivare a una legge
europea. Da gennaio 2027 devono essere almeno in classe energetica F gli edifici occupati
e di propriet della pubblica amministrazione, cos come quelli non residenziali
- spiega ancora Buia - e almeno in classe energetica E dal primo gennaio 2030. Dal
gennaio 2030 tutti gli edifici nuovi devono essere a zero emissioni Meno stringenti
le regole per il residenziale: le case dovranno arrivare ad avere la classe energetica
F dal primo gennaio 2030, classe E da gennaio 2035. Non mancano le eccezioni, che
possono essere applicate a discrezione degli Stati membri come per gli immobili della
Chiesa, gli edifici storici o ancora palazzi con vincoli storico-architettonici.
Abbiamo preso impegni sulla decarbonizzazione e dobbiamo fare il possibile per
centrarli- dice Buia -. Abbiamo sollevato delle perplessit perch a rischio il patrimonio
degli italiani. Il vincolo di non poter vendere se non si rispetta il requisito di una
classe energetica che garantisca risparmio era particolarmente stringente. Sembra
che tale vincolo sia stato rivisto, anche su nostro intervento .
La novit rappresentata dall’introduzione dell’obbligo del “Passaporto di riqualificazione
energetica” degli edifici a partire dal 31 dicembre 2024, che avr l’obiettivo
di arrivare a emissioni zero entro il 2050. Si tratta di un ulteriore passo verso la trasparenza
degli immobili e nella direzione della riqualificazione dello stock esistente.